In nome della pace l’atleta-cabarettista Giordano ha corso da Carpi a Sanremo

12 aprile 2008 | 11:56
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In nome della pace l’atleta-cabarettista Giordano ha corso da Carpi a Sanremo

Ha corso per quattrocentosette chilometri ma alla fine il maratoneta dilettante Roberto Giordano è riuscito nella sua impresa di raggiungere Sanremo partendo da Carpi.

Ha corso per quattrocentosette chilometri tra Emilia- Romagna, Lombardia, Piemonte e Liguria, ma alla fine il maratoneta dilettante Roberto Giordano è riuscito nella sua impresa di raggiungere Sanremo partendo da Carpi. " Ho voluto fare questo per ricordare uno sfortunato eroe sportivo di cent'anni fa, ha sottolineato all'arrivo al Palafiori di Sanremo Giordano che di mestiere fa il cabarettista, Dorando Pietri che non poté aggiudicarsi ai giochi olimpici di Londra, quel 24 Luglio del 1908, la medaglia d'oro della maratona solamente perché negli ultimi metri si fece sorreggere da due giudici di gara.

Pietri, che faceva il fornaio a Carpi in provincia di Modena, arrivò infatti agli ultimi cinquecento metri esausto per il gran caldo che lo afflisse durante tutta la corsa e cadde sulla pista più volte. Venne aiutato dai giudici impietositi per le sue condizioni e quindi squalificato. La vittoria andò all'americano Howes, ma tutti ricordano la maratona di Londra per l'impresa del piccolo corridore emiliano, simbolo di quel principio generale dello sport, che i bambini d'oggi dovrebbero scolpire nella loro mente, secondo il quale l'importante è partecipare. In quest'anno olimpico ho voluto percorrere la distanza che separa Carpi, cioè la città ove Pietri iniziò a correre, da Sanremo, ove decise di venire a vivere e morì il sette Febbraio del 1942, in nome della Pace perché lo sport è Pace. Per questo motivo ho coinvolto nella mia impresa gli scolari delle scuole elementari dei paesi e delle città che ho attraversato. Due anni fa sono stato tedoforo in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino e non sapete quanto ne sia stato onorato. Il vero simbolo della Pace e dell'incontro tra le genti è infatti la fiaccola olimpica".

Come dare torto a Roberto Giordano considerato che durante le Olimpiadi nell'antica Grecia si sospendeva ogni attività bellica. L'uomo di spettacolo e sport genovese è stato poi ricevuto dal sindaco della città dei Fiori Claudio Borea, ma la grande festa è stata l'accoglienza riservata al maratoneta solitario dai bambini della scuola elementare matuziana " Alessandro Volta" che, rotte le righe, hanno corso insieme a Giordano lungo gli ultimi metri del percorso. Era molto bello vedere bambini di ogni razza, italiani, romeni, cinesi, albanesi, e colore della pelle, bianchi, neri, gialli, vivere con partecipazione questo momento rievocativo che ha inteso ricordarci come lo sport sia soprattutto fratellanza tra i popoli. Un principio affermato proprio nell'anno olimpico, fin qua funestato dalla pesante repressione contro i monaci tibetani per mano del governo cinese, nel ricordo di quel grande momento di sport che fu cent'anni fa la cavalcata solitaria di Dorando Pietri, che nacque a Correggio, crebbe a Carpi e terminò i suoi giorni terreni a Sanremo ove tuttora è sepolto, verso il traguardo di Londra, mai raggiunto a causa del suo personale dramma.

L'importante però per lo sfortunato fornaio- atleta emiliano fu quell'anno esserci alla prova olimpica, così come oggi vogliamo dire a tutti i bambini che hanno accompagnato la performance di Roberto Giordano che, nello sport, l'essenziale non è vincere ma partecipare.